Descrizione
Mi sia consentito rivolgere un doveroso saluto alle Autorità civili e religiose, alle rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche, a tutti i cittadini, ai docenti e soprattutto a voi ragazzi. Ringrazio inoltre tutti coloro che si sono spesi per la buona riuscita di questa ricorrenza che dopo lo stop pandemico dello scorso anno abbiamo ripreso a svolgere nei limiti previsti dalle prescrizioni Covid.
Un ringraziamento va a tutti gli uffici ed ai dipendenti comunali per la loro solita abnegazione ed un ringraziamento personale, da parte di tutta l’Amministrazione Comunale, va all’amico Giovanni D’Aloisio, che ha dato anima e cuore per contribuire alla buona riuscita di questa giornata.
Oggi è una giornata importante per il popolo Italiano ricorre infatti la 103esima Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Oggi la ricorrenza si veste di un ulteriore significato, ricorrono infatti 100 anni dalla traslazione del Milito Ignoto dalla Città di Aquileia al Sacello dell’Altare della Patria a Roma.
Dopo la conclusione del primo conflitto mondiale, durante il quale avevano perso la vita 650mila militari italiani, il Parlamento approvò, nell’agosto del 1921, una legge affinché venisse data sepoltura a Roma alla salma di un soldato caduto in guerra al quale non era stato dato un nome.
Venne costituita una Commissione per la individuazione dei resti mortali di quello che sarebbe diventato . La Commissione compì ogni sforzo affinché non fosse possibile individuare la provenienza “territoriale” del Caduto prescelto e neppure il reparto o la stessa Forza Armata di appartenenza. L’unico requisito inderogabile fu quello della sua “italianità”.
Della scelta venne incaricata la madre di un soldato morto in guerra, la signora . Il 28 ottobre 1921 vennero disposte nella Basilica di Aquileia 11 salme di soldati morti in guerra ai quali non era stato possibile dare un nome. Questa mamma fu posta di fronte ad undici bare allineate: appoggiò lo scialle sulla seconda bara e, dopo essere passata davanti alle prime bare, si accasciò al suolo davanti alla decima bara urlando il nome del figlio su cui, per questo motivo, cadde la scelta. Questo gesto di assoluta casualità consentì a tutti gli italiani di identificare una persona cara morta in guerra in quel militare sconosciuto.
Il milite ignoto venne trasportato da Aquileia a Roma con un treno speciale. Durante il percorso del treno, il Milite Ignoto fu accolto con onore in tutte le città.
All’arrivo a Roma i decorati di Medaglia d’Oro al valore militare eseguirono la scorta d’onore al feretro trasportato su un fusto di cannone. La bara del Milite Ignoto fu tumulata solennemente il 4 novembre 1921, presso il sacello dell’Altare della Patria al Vittoriano.
Questi eventi così dolorosi per il popolo italiano insegnano come le guerre siano un’enorme e tragica inutilità. Al contrario, tutti uniti, dobbiamo difendere ed affermare ogni giorno i valori della pace e della democrazia, che rimangono l’unico strumento di dialogo fra il popolo italiano e tutte le nazioni del mondo. Ciò è dettato dalla nostra Costituzione, una copia della quale è stata donata e a tutti gli amministratori dal nostro Sindaco, che ad ogni occasione utile ne fa dono anche a voi ragazzi delle scuole.
Su tutti, voglio ricordare a tutti noi l’art.11 della Costituzione: “”.